La scelta della vasca
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di Paolo Bernardi e Roberto Taglieri

Premessa
Spesso si procede all’acquisto di una vasca ignorandone l’utilizzo finale. La vasca non è il fine dell’acquariofilia, ma solo un contenitore in cui ricreare il nostro piccolo mondo sommerso.
Quindi la scelta della vasca, come quella di tutti gli altri accessori, va fatta tenendo conto delle necessità dei pesci che andremo ad ospitare.
Per realizzare un biotopo amazzonico consigliamo una vasca “in solo vetro” non inferiore ai 100 litri netti.

Tecniche costruttive
Esistono diversi modi di costruire un acquario, generalmente il materiale base è il vetro, ma si trovano anche vasche in cemento, in vetroresina, in plexiglas e addirittura in legno.
Le vasche si realizzano in materiali diversi dal vetro quando si tratta di grandi volumi per cui lo spessore dei vetri dovrebbe essere talmente elevato da rappresentare un serio ostacolo sia tecnico che economico.
Alcuni materiali alternativi come il plexiglas vengono utilizzati per costruire vasche con forme particolari (ad esempio con lastra frontale convessa). Lo svantaggio principale di questi materiali è la minor durezza superficiale rispetto al vetro, sono quindi molto più facili da graffiare.
Le vasche “in solo vetro” vengono ottenute incollando 5 lastre in vetro non temperato di adeguato spessore con siliconi atossici. Sarebbero da preferire quelle in cui vengono impiegati siliconi neri grazie ai quali, per mancanza di luce, non si annideranno fastidiose e antiestetiche microalghe tra le giunzioni dei vetri.
Considerazioni sulle dimensioni della vasca
La vasca standard è un parallelepipedo a base rettangolare; affinché si possa avere un adeguato scambio gassoso tra aria e acqua è preferibile orientarsi su modelli che hanno una altezza non superiore alla profondità, quindi con un rapporto superficie / volume favorevole.
Una buona profondità della vasca ci permetterà di arredare l’acquario più facilmente, bisogna ricordare che una volta pieno d’acqua l’acquario presenta un pronunciato effetto di schiacciamento.
Questo tipo di vasche è adatto per acquari dai 10 a 600 litri circa e copre quindi abbondantemente l’acquariofilia hobbistica di cui ci vogliamo occupare.
Il volume dell’acquario è generalmente indicato in litri, calcolare il volume di una vasca è molto semplice, basterà utilizzare la formula: lunghezza X profondità X altezza.
Utilizzando il centimetro come unità di misura occorrerà dividere per mille il risultato della formula e otterremo il volume in litri.
Prendiamo ad esempio una tipica vasca commerciale che sia lunga 100 cm, profonda 40 ed alta 40.
100 X 40 X 40 = 160.000 / 1.000 = 160 litri.
In questo modo abbiamo in realtà calcolato il volume lordo della vasca. Nella realtà dovremmo sottrarre lo spazio occupato dal materiale di fondo, la parte alta della vasca che non viene mai riempita fino all’orlo e lo spazio occupato dal filtro (se lo abbiamo previsto internamente all’acquario).
Si può approssimativamente affermare che il volume netto della vasca risulta essere del 20% inferiore al volume lordo per cui la nostra vasca avrà: 160 – 20% = 128 litri circa.
Altro parametro da valutare attentamente nella scelta è lo spessore dei vetri. Spesso il neofita non pensa quale catastrofica esperienza è la rottura di una vasca da alcune centinaia di litri.
Lo spessore dei vetri necessario varia in misura dell’altezza della vasca. Quindi vasche di altezza non superiore a 40/50   cm avranno spessori inferiori a vasche più alte e di conseguenza costi inferiori.
Prima di scegliere una vasca dobbiamo sapere quale soluzione adotteremo per illuminarla. Solo se si sceglieranno soluzioni particolari (alogenuri metallici, vapori di mercurio) è consigliabile superare i 50 cm di altezza perché la luce viene pesantemente attenuata dall’acqua e solo con lampade molto potenti riusciremo ad illuminare adeguatamente il fondo di una vasca più alta. Quindi consigliamo di non superare questo limite se si utilizzano le canoniche lampade neon.
L’ultima considerazione in merito all’altezza va fatta tenendo conto del fatto che per la manutenzione dell’acquario è preferibile poter arrivare con la nostra mano in tutti gli angoli della vasca. Il braccio di una persona misura generalmente una settantina di cm per cui con vasche alte più di 60 cm è impossibile arrivare agli angoli inferiori dell’acquario.

La base della vasca
Le vasche normalmente in commercio sono dotate di un fondo in materiale plastico. Questo supporto ha una duplice funzione: una di natura estetica, l’altra tecnica.
Esteticamente il supporto nasconde alla vista gli inestetismi delle giunture tra le lastre verticali e la lastra di fondo.
Dal punto di vista tecnico l’importanza del fondo è data dal fatto che la lastra inferiore non andrà a poggiare direttamente sul mobile di supporto la cui superficie potrebbe avere imperfezioni anche invisibili che possono minare gravemente la struttura della vasca.
Qualora si scelga una vasca autocostruita è senz’altro preferibile utilizzare come fondo un foglio di polistirolo (o materiale analogo) che aiuterà a distribuire meglio il peso dell’acquario su tutta la superficie e compenserà le minuscole imperfezioni della superficie del mobile.

Il coperchio

Molte vasche di appassionati sono prive di coperchio, quindi questo non può essere considerato come componente essenziale. E’ però spesso preferibile adottarne uno al fine di limitare l’evaporazione dell’acqua, di impedire la fuga di qualche pesce (alcuni esemplari compiono considerevoli salti) e di contenere e sorreggere l’impianto di illuminazione (neon).
Praticamente tutti gli acquari commerciali sono dotati di coperchio in plastica termoformata adatto all’utilizzo di due o più lampade al neon.

Il mobile di supporto

L’acquario può essere sistemato su qualsiasi struttura che soddisfi i seguenti requisiti:

a)       Che sia in grado di supportarne il peso
Nell’esempio riportato la vasca pesa circa 128 chilogrammi se riempita di sola acqua. Chiaramente il ghiaietto e le pietre utilizzate per l’arredamento, avendo un peso specifico superiore all’acqua, aggraveranno la situazione.

b)       Che abbia la superficie in piano e che sia privo si asperità
Una asperità del mobile, magari proprio al centro della lastra inferiore dell’acquario, provoca senz’altro la rottura della vasca.

c)       Che sia resistente all’acqua o comunque all’umidità
Per quanta attenzione possiamo prestare durante le fasi di manutenzione qualche goccia d’acqua finirà inevitabilmente sul mobile di supporto. E’ quindi preferibile che questo sia costruito in modo da essere impermeabile
Generalmente i modelli appositi per acquariofilia sono tutti costruiti tenendo conto di questi aspetti che vanno invece considerati con attenzione se si intente autocostruirsi il mobile di supporto oppure se ci si vuole rivolgere ad un artigiano che potrebbe non considerare in modo dovuto le problematiche relative ad un acquario.
Per finire sarebbe ottimo poter disporre, nel supporto, di vani nei quali alloggiare mangimi e accessori necessari nella conduzione dell’acquario.

Dove posizionare la vasca

Nella sistemazione della vasca dobbiamo seguire tre  criteri:

A)     Luce
La luce ideale per la crescita delle piante che saranno contenute nell’acquario è quella solare, ma la luce diretta del sole va assolutamente evitata. Quello che sembra un controsenso è facilmente spiegabile: la luce del sole non sarà mai sotto il nostro controllo, se ci troveremo in presenza di una proliferazione algale (tipo problema derivante da eccesso di luce) saremo impossibilitati ad intervenire.
Quindi il primo criterio è quello di evitare l’esposizione diretta a luce solare.

B) Stress
Il secondo criterio è invece relativo al possibile stress che si può creare ai nostri ospiti. E’ preferibile evitare locali troppo frequentati, corridoi, posti in cui si verificano rumori meccanici continui, stanza in cui si ascolta musica ad alto volume, locali in cui si condensano fumi.

B)     Calore
Anche la vicinanza con fonti di calore esterne è da evitare. Quindi teniamoci lontani da termosifoni, stufe, cucine a gas che potrebbero provocare pericolosi innalzamenti di temperatura.

Conclusioni
Come detto in apertura ci si accorgerà col tempo che la vasca è solo uno dei componenti dell’acquario, e non uno dei più importanti.
Dai capitoli seguenti emergeranno le difficoltà che si avranno nello spostare un acquario funzionante e tantopiù nel riallestirlo completamente per cui prima di procedere ulteriormente sarà bene seguire i attentamente i punti elencati.

Playfish

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    Playfish era un foglio di informazione acquariofila, pubblicato gratuitamente a cadenza irregolare fino al 2009 da appassionati provenenti da varie associazioni italiane. 
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